Agro-fotovoltaico: approfondimenti ed opportunità.
L’Agro-fotovoltaico è un settore non ancora molto diffuso in Italia, poiché in fase ibrida, sottoposto ad analisi di fattibilità in concreto.
Sappiamo che, parlando di Agro-fotovoltaico, si ha l’obiettivo di coniugare l’attività
agricola e l’attività produttiva di energia rinnovabile.
L’esigenza nasce dalla preventiva valutazione del potenziale produttivo che si otterrebbe dall’installazione ad esempio, di moduli fotovoltaici sulle distese aree agricole.
Tuttavia oltre all’apporto energetico, è necessario garantire continuità all’attività che si svolgeva ab origine presso l’area interessata – trattandosi di un terreno agricolo, ad esempio: l’attività agricola.
Pertanto una soluzione prospettata potrebbe essere quella di installare moduli
fotovoltaici su pali d’acciaio alti diversi metri da terra, che andrebbero a garantire
congiuntamente, l’intercettazione dell’energia solare, permettendo lo svolgimento dell’attività cui il terreno era adibito.
Si è poi analizzato come un terreno agricolo, a seguito dell’installazione di un sistema agro-fotovoltaico di tal genere, affronti meglio le condizioni di siccità nel periodo estivo riducendosi la temperatura del suolo.
Ad oggi in Italia si annoverano due più grandi parchi agro-fotovoltaici, situati in Sicilia rispettivamente presso i Comuni di Mazara del Vallo e Paternò, distesi oltre 190 ettari.
I pannelli de quo saranno inoltre dotati di una tecnologia innovativa, denominata:
tecnologia bifacciale.
La tecnologia bifacciale consente di massimizzare lo sfruttamento dell’energia solare non solo captando la luce diretta delle irradiazioni solari, ma anche la luce riflessa sul terreno ove sono collocati i pannelli.
L’incremento di efficienza registrato è pari al 20% rispetto al fotovoltaico tradizionale.
Tale nuova visione del fotovoltaico consente di valutarne la possibilità di unione di
produzione energetica affiancandola alle pratiche agro-zootecniche.

E’ proprio in virtù della potenzialità produttiva di tali impianti che tra gli obiettivi
delineati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima PNIEC, nonché previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR, si inserisce la realizzazione di impianti agro-voltaici tra le iniziative da attuare nel contesto della transizione ecologica al fine di raggiungere la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile.
Pertanto, a seguito dei divieti all’incentivazione del fotovoltaico installato su terreni agricoli introdotti nel 2012 per evitare l’eccessivo sfruttamento del terreno medesimo, è una stata introdotta una recente normativa, a partire in maniera più significativa dal Decreto Semplificazioni Bis, che prevedeva all’art 31 comma 5 (DL 2021), l’accesso agli incentivi per impianti agro-fotovoltaici innovativi installati in modo da non compromettere la continuità dell’attività cui il terreno era preposto.
Sembrerebbe quindi superarsi quanto normativamente previsto all’art 65 DL 1/2012, aprendosi la strada dell’incentivazione anche alle opere agro-voltaiche, nonostante la normativa sia ancora restrittiva poiché subordinata a valutazione preventiva circa l’impatto dell’opera sulla coltura ovvero il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture e la continuità delle attività delle aziende agricole interessate.
Tanto premesso, nel 2022 si concretizzano i contributi previsti per gli investimenti in impianti fotovoltaici nel settore agricolo; registrandosi infatti, la messa a disposizione di 1,5 mld di euro per l’intero territorio nazionale con tetto di spesa massimo pari ad euro 250mila (IVA incl) per beneficiario.
Attualmente la normativa prevista in materia di incentivazione degli impianti agro-voltaici è disciplinata dalla conversione in legge del decreto 1° marzo 2022 n. 17 (Decreto energia).
Con la nuova normativa si mira ad agevolare la realizzazione di grandi opere agro-
voltaiche, rendendo eccessivamente onerosa la realizzazione de quo per i piccoli
imprenditori agricoli, prevedendosi ancora criteri troppo restrittivi di ammissione
all’incentivazione, rivelandosi eccessivamente onerosi per i piccoli imprenditori agricoli.
Infatti, per agli impianti agro-voltaici con moduli sollevati da terra, viene stabilito che, ai fini dell’accesso agli incentivi, tali sistemi debbano rispettare specifiche Linee Guida adottate dal CREA, in collaborazione con il GSE, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
Quindi essendo confermata l’ammissibilità agli incentivi solo per gli impianti agro-
voltaici elevati da terra, con l’estensione agli impianti flottanti ed essendo queste
soluzioni complesse da realizzare e da gestire per gli agricoltori, viene meno
l’opportunità in concreto di accesso agli incentivi su piccoli impianti a terra come ad esempio il fotovoltaico comunemente inteso.